Dopo lunga attesa è stato finalmente firmato il Decreto Attuativo che definisce le regole operative per l’ottenimento degli incentivi Piano Transizione 5.0.

L’Industria 5.0 viene definita anche Società 5.0 in quanto rappresenta la quinta rivoluzione industriale, una fase di evoluzione del sistema produttivo che si basa sull’integrazione uomo-macchina e sulla centralità dell’essere umano.
L’Industria 5.0 viene definita dalla Commissione Europea come completamento dell’Industria 4.0,  una rivoluzione culturale che ricolloca l’industria nella contemporaneità in cui agisce e  centra il suo focus sull’impatto ambientale e sull’economia circolare puntando a minimizzare gli sprechi attraverso la sostenibilità dei processi produttivi.
Questo si traduce in un approccio che non mira soltanto all’efficienza economica, ma anche alla responsabilità ecologica e sociale, integrando pratiche eco-sostenibili in ogni fase della produzione.
Un altro aspetto fondamentale dell’Industria 5.0 è l’attenzione al benessere dei lavoratori, con un focus sul miglioramento della qualità della vita lavorativa attraverso la riduzione della monotonia e del carico di lavoro gravoso tramite l’automazione intelligente. 

Il Decreto Ministeriale del 06 agosto 2024, disponibile sul sito MIMIT dispone l’apertura della piattaforma informatica predisposta dal GSE per la presentazione delle comunicazioni preventive e intermedie relative al credito d’imposta per investimenti Transizione 5.0

Il Piano Transizione 5.0, usufruendo di risorse pari a 6,3 Miliardi di euro del PNRR, permette di ottenere un credito di imposta fino al 45%, nell’ambito di progetti di innovazione che porteranno ad una riduzione dei consumi energetici.

Gli incentivi verranno applicati agli investimenti avviati dal 01/01/2024 e completati entro il 31/12/2025 attraverso crediti di imposta; per gli investimenti fino a 2,5 Mln € che porteranno ad una riduzione dei consumi energetici dell’unità produttiva di almeno il 3% l’azienda avrà il 35% di credito di imposta; se il risparmio energetico sarà superiore al 6% il credito di imposta salirà al 40% mentre se il risparmio energetico sarà maggiore del 10% il credito di imposta arriverà al 45%

 Di seguito gli investimenti agevolabili:

  • Gli investimenti in beni strumentali materiali e immateriali tecnologicamente avanzati che portino a risparmi energetici, incrementando l’efficienza energetica
  • L’acquisto di beni per autoproduzione e autoconsumo di energia da fonti rinnovabili
  • Gli investimenti in attività di formazione nel limite del 10% degli incentivi per i beni strutturali e con un tetto massimo di 300mila euro
  • L’acquisto di software che garantiscano il monitoraggio continuo dei consumi energetici e dell’energia autoprodotta e auto consumata

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